A chi spettano le spese per il matrimonio? Alla famiglia della
sposa? O alla famiglia dello sposo?.
La
famiglia della sposa si occupa dell’acquisto: l’abito della sposa, le
bomboniere e i confetti, le partecipazioni e gli inviti, le spese per la
cerimonia (comprensive di addobbo floreale e di accompagnamento musicale), il
ricevimento, gli abiti per damigelle e paggetti, le automobili per i propri
testimoni e per gli ospiti di riguardo, le fotografie e il video, il corredo
tessile per la casa, il corredo personale della sposa, i regali ai testimoni, i
regali ricordo ai paggetti e alle damigelle, il regalo allo sposo, in cambio
dell'anello di fidanzamento, la camera da letto (escluso il materasso o i
materassi).
La
famiglia dello sposo si occupa invece de: l'anello di fidanzamento, le fedi
nuziali, il bouquet della sposa, i fiori all’occhiello per i propri testimoni e
per gli ospiti di riguardo, il viaggio di nozze l'offerta per la Chiesa, un regalo per il
sacerdote che celebra il matrimonio, l'affitto o l'acquisto dell'appartamento, l'arredamento
della casa, meno quello della stanza da letto (ma incluso il materasso o i
materassi).
E se per caso si divorzia? Il fidanzamento sussiste quando la coppia
dichiari o dimostri a parenti ed amici di volersi frequentare con il serio
intento di fidanzarsi. La rottura del fidanzamento per una qualsiasi ragione,
comporta la restituzione reciproca dei doni, quali piccoli oggetti d'oro
anelli, orologi, oppure fotografie o somme date da un fidanzato all'altro per
l'arredamento della futura casa. Per i più arrabbiati poi è possibile ottenere
dal giudice l'ordine di distruzione della (ahimé passata) corrispondenza
amorosa. La fuga in questo caso costa un po’ più cara. Vi è l'obbligo di
risarcire all'abbandonato o alla sua famiglia qualsiasi spesa affrontata per il
matrimonio, dal pranzo al vestito, alla caparra per il viaggio, all'arredo per
la casa. I danni morali non sono ripagabili, ma una singolare sentenza ha ora
ordinato di risarcire all'ex promessa sposa anche le spese mediche affrontate
per curare i nervi scossi. C'è comunque chi sostiene che non c'è l'obbligo di
rifondere l'abbandonato quando esiste un valido motivo di rottura, come l'aver
scoperto una malattia venerea, il fallimento della sua ditta. Ad ogni modo c'è
tempo un anno alla rottura per far valere i propri diritti, dopodichè chi ha
dato ha dato...
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